
Domenica 30 Novembre 2025 ore 18.00 | Sala Vanni – Firenze
Simone Rubino e Maxime Pidoux percussioni, Matteo Fossi e Dario Concialini, pianoforte.
L’uso degli strumenti a percussione accompagna l’uomo sin dalla preistoria. Considerata la famiglia più antica tra gli strumenti musicali – insieme o subito dopo la voce umana – rappresenta la dimensione ritmica, in contrapposizione a quella melodica del canto. È difficile immaginare una musica popolare priva di percussioni, che da sempre scandiscono il tempo, sostengono la danza e accompagnano il rito.
Nell’immaginario collettivo, le percussioni rappresentano tanto la liberazione dell’istinto primordiale quanto la sua elaborazione artistica. Nella storia della musica, esse hanno avuto un ruolo fondamentale, in particolare nel Novecento, secolo in cui si è assistito a una straordinaria fioritura di nuove sonorità e possibilità espressive legate a questi strumenti.
Simone Rubino è oggi uno dei percussionisti più celebri della scena musicale internazionale. Giovanissimo, virtuoso, compositore e interprete, vive a Berlino, dove ha trovato l’ambiente più fecondo per la sua arte. La presenza di Rubino al festival, sia come autore che come interprete, è un’occasione per una nuova e profonda riflessione sulla musica: dalle rivisitazioni di Bach e Rameau, al repertorio di Bartók, fino alla sua composizione originale scritta appositamente per il Festival Suoni Riflessi.
Programma musicale:
- Simone Rubino – Riflessi d’ombra (1° es. assoluta)
- Bach – Suite Bwv 996
- Rameau – Allemande
- Bartok – Sonata per 2 pianoforti e 2 percussioni
Eventi collegati:
- Lo spettacolo è preceduto Sabato 29 Novembre dall’incontro propedeutico Svelare la Musica